Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (2024)

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La nascita di Ezio: Firenze, Italia, 24-06-1459[]

Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (1)

Ezio Auditore nacque in una nobile famiglia fiorentina. Era il secondogenito del banchiere dei Medici, Giovanni Auditore, e di sua moglie Maria. Dopo un parto difficile, si sospettò che il bambino fosse nato morto, ma suo padre, invocando l'innata combattività degli Auditore, incoraggiò il neonato a fare il suo primo respiro. Il piccolo all'inizio ebbe qualche difficoltà, ma poi emise il suo primo vagito.

Ragazzate: Firenze, Italia, 26-12-1476[]

Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (2)

Una sera, Ezio, un giovane orgoglioso e ribelle proveniente da una facoltosa famiglia di banchieri, radunò un gruppo di amici e alleati. Fece un discorso commovente nel quale denunciò che Vieri de' Pazzi, un altro giovane appartenente ad una famiglia di banchieri rivale, stava infangando il nome della sua famiglia. L'intervento fu interrotto dall'arrivo di Vieri e della sua banda di sgherri. Dopo uno scambio di frecciatine, Vieri lanciò una pietra che colpì Ezio sul labbro, dando inizio ad una rissa. Ezio e i suoi compari riuscirono a costringere gli scagnozzi di Vieri alla ritirata, grazie in parte al provvidenziale arrivo del fratello maggiore di Ezio, Federico.

Vedendo che il suo fratellino aveva un taglio sul labbro, Federico sronò Ezio a rubare del denaro ad alcuni dei delinquenti che erano rimasti a terra per farsi curare da un medico.

Rivalità fraterna: Firenze, Italia, 26-12-1476[]

Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (3)

Mentre Ezio e suo fratello Federico tornavano a casa dopo una scazzottata contro Vieri de' Pazzi e i suoi scagnozzi, i fratelli si sfidarono a una corsa fino alla sommità della chiesa di Santa Trinita. All'inizio, Ezio aveva difficoltà a tenere testa al fratello, ma alla fine riuscì a batterlo. Mentre ammiravano al panorama attorno a loro, i fratelli rifletterono sulla bella vita che stavano conducendo.

Tenuta da notte: Firenze, Italia, 27-12-1476[]

Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (4)

Dopo aver battuto il fratello Federico in una gara fino alla cima della chiesa di Santa Trinita, Ezio decise di posticipare il suo ritorno a casa per fare visita notturna a Cristina Vespucci, la sua fiamma di allora.

Dopo aver passato alcune ore tra le braccia della sua amata, Ezio fu scacciato via dal padre di Cristina, Antonio Vespucci. Le sue urla di rabbia spinsero un gruppo di guardie a inseguire Ezio per le vie di Firenze. Riuscì a seminarli arrampicandosi in cima a un edificio e standosene tranquillo per un po'. Poi si diresse sano e salvo verso casa.

Questioni di famiglia: Firenze, Italia, 28-12-1476[]

Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (5)

Dopo una notte piuttosto movimentata, Ezio incontrò il padre Giovanni Auditore aspettandosi di essere rimproverato per il suo comportamento. Sorprendentemente suo padre fu indulgente con lui e si abbandonò ai ricordi della sua giovinezza prima di mandare il figlio a consegnare una lettera a Lorenzo de' Medici. Ezio venne a sapere da un servitore che de' Medici era fuori città, quindi tornò indietro. Mentre rientrava nell'ufficio del padre, lo trovò a parlare con il gonfaloniere Uberto Alberti, un amico di Giovanni. Dopo un cordiale scambio di saluti, Giovanni invitò il figlio ad andare a parlare con il resto della famiglia fino a che non lo avesse richiamato.

La sorella di Ezio, Claudia, gli raccontò con aria imbronciata della sua relazione con Duccio de Luca, che sospettava le fosse infedele. Ezio le promise che gli avrebbe parlato e andò a cercarlo. Trovò de Luca mentre corteggiava con ardore un'altra donna. Ezio si avvicinò, volarono insulti e lo picchiò, avvertendo de Luca di stare lontano da sua sorella.

Mentre tornava a casa, Ezio incontrò il suo fratellino Petruccio, che era di salute cagionevole. Mentre lo rimproverava gentilmente per essersi alzato dal letto, Petruccio gli chiese di portargli alcune piume d'aquila sparse per i tetti lì attorno. Quando Ezio gli chiese a cosa gli servissero, suo fratello si rifiutò di dirglielo. Ezio, accontentandolo, gli promise che avrebbe raccolto le piume, ma in cambio Petruccio avrebbe dovuto tornare immediatamente a letto. Lui accettò ed Ezio recuperò le piume come promesso. Una volta che gliele ebbe consegnate, Petruccio gli promise che a tempo debito gli avrebbe rivelato a cosa gli servivano.

La madre di Ezio, Maria Auditore, chiese a suo figlio di accompagnarla a fare delle commissioni. Mentre i due discutevano delle "imprese" notturne di Ezio, la donna gli rivelò che Francesco de' Pazzi era stato arrestato per omicidio. Dopo una breve camminata, Maria condusse Ezio allo studio di Leonardo da Vinci per ritirare dei dipinti per palazzo Auditore. Maria fece conoscere i due giovani prima di far tornare Ezio a casa con i dipinti.

Uccellino in gabbia: Firenze, Italia, 28-12-1476[]

Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (6)

Confuso dall'arresto del padre e dei fratelli, Ezio Auditore scalò Palazzo Vecchio, sperando di riuscire a parlare con loro. Una volta raggiunta la cella in cima alla torre, Giovanni spronò il figlio a tornare a casa e trovare un forziere nel suo studio. Per provare l'innocenza della sua famiglia, Ezio avrebbe dovuto prendere i documenti dentro al forziere e portarli all'amico di Giovanni e gonfaloniere di Firenze, Uberto Alberti.

Eredità di famiglia: Firenze, Italia, 28-12-1476[]

Database: Ezio Auditore da Firenze (Initiates) (7)

Seguendo le istruzioni di suo padre, Ezio tornò di corsa alla casa di famiglia. Dopo essersi disfatto delle guardie come meglio poteva, tornò nell'ufficio del padre. Lì, usando il suo innato talento nel trovare oggetti nascosti, trovò la stanza segreta di Giovanni. All'interno trovò il forziere che conteneva la lettera e i documenti che avrebbe dovuto portare al gonfaloniere Uberto Alberti.

Trovò anche un vestito con cappuccio riccamente decorato, una spada, una pergamena, un parabraccio di cuoio e una lama spezzata collegata ad uno strano meccanismo. Ezio indossò il vestito, prese la spada, ripose il resto e uscì per portare i documenti a Uberto.

Non appena uscì di casa, fu assalito da due guardie armate di spada. Annunciarono le loro letali intenzioni, costringendo così Ezio a ucciderli. Arrivò finalmente alla casa del gonfaloniere e, senza fiato, parlò ad Alberti della situazione in cui si trovava la sua famiglia. Mentre riceveva da Ezio i documenti, il gonfaloniere gli assicurò che era tutto un equivoco e che se ne sarebbe occupato la mattina dopo. Gli spiegò che i documenti contenevano le prove di un complotto ai danni della famiglia Auditore e dell'intera Firenze. Promise ad Ezio che li avrebbe presentati la mattina seguente durante l'udienza della sua famiglia in piazza.

Mentre calava la notte, Ezio si recò alla casa della sua amata, Cristina Vespucci. Quando lo fece entrare nella sua stanza, Ezio le confessò tutto e le consegnò la lama spezzata e il rotolo di pergamena. Passò la notte con lei, attendendo il mattino.

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